Il dizionario è un gioco al quale tutti possono aderire.
L’idea è nata dopo aver letto dell’iniziativa del premier spagnolo Zapatero: l’adozione delle parole in via di estinzione. L’appassionato invito del premier, rivolto agli scrittori ma non solo, pare stia avendo molto successo.
L’obiettivo – il salvataggio delle parole perdute o in pericolo – può apparire donchisciottesco e probabilmente lo è, ma l’idea su cui si fonda non è di poco conto: “ogni parola ha un’anima, incarna un vissuto, il vissuto di chi l’ha usata e, dunque, perdere una parola significa far cadere nell’oblio una pluralità di messaggi, cancellare sfumature e diversità“.  (Germana Pisa)
È proprio questo recupero della parola che ci interessa.
Un recupero che è prelievo dalla nostra storia, dalla nostra memoria autobiografica.
Per contribuire scrivere la propia parola perduta a Alfredo Tamisari